Tre testi teatrali contemporanei da non perdere
Spesso si tende a denigrare i testi teatrali contemporanei solo perché, a detta di molti, non potranno mai eguagliare la grandezza e l’importanza di quelli classici.
In realtà “contemporaneo” non fa rima con “meno importante” o, peggio ancora “meno valido”.
Quello che possiamo dire è che andare su autori da tempo riconosciuti è più sicuro, perché si è consolidato nel tempo il giudizio di milioni di lettori che più o meno hanno considerato quel determinato libro un capolavoro.
Come si comporta un testo contemporaneo
Un testo teatrale contemporaneo, innanzitutto, ci invita a scoprire il nostro mondo, il mondo che viviamo. Non solo: ci fa fare domande, ci fa venire dubbi, ci fa incuriosire sulle condizioni e le storie degli uomini e delle donne che vivono il nostro tempo.
Un testo del genere ci chiede di cambiare la nostra lettura del mondo, i nostri gusti di lettori, le nostre conoscenze. Ma questa incertezza deve trasformarsi proprio nel piacere nei riguardi di questo tipo di lettura.
Del resto il mondo cambia, le persone cambiano, mentre gli scrittori del passato avevano in un contesto completamente diverso dal nostro che non ci permette di porci domande nuove.
Le Beatrici di Stefano Benni
Se si parla di testi contemporanei non si può non annoverare Stefano Benni, uno scrittore dalla forza dirompente che esprime tutte le sue idee in modo non convenzionale ma non per questo meno chiaro.
Di Benni vogliamo ricordare “Le Beatrici”, un testo teatrale assolutamente non canonico, in pieno stile Benni, che è un insieme di otto ritratti di otto donne differenti.
Ogni ritratto è un monologo ed ogni monologo è il modo attraverso il quale le protagoniste raccontano l’Italia dei nostri giorni.
Tutti i personaggi del testo sono incredibilmente ironici: fanno ridere, ma alla fine sanno lasciarci anche l’amaro in bocca.
La grandezza del testo “Le Beatrici” risiede tutta nella capacità del suo autore di trasmettere a noi lettori un vero e proprio ritratto della società contemporanea con uno sguardo critico sulla stessa.
“7 minuti. Consiglio di fabbrica” di Stefano Massini
Stefano Massini non è un autore particolarmente noto: è uno scrittore e drammaturgo italiano, precisamente di Firenze, che inizia a frequentare l’ambiente teatrale durante il servizio civile.
Il testo teatrale in questione è un atto unico, che si legge tutto d’un fiato in meno di un quarto d’ora!
Nello specifico è un’opera corale: anche qui le protagoniste sono donne, questa volta undici, tutte impiegate all’interno di una fabbrica tessile.
La fabbrica ha appena cambiato gestione e i nuovi padroni, per evitare la chiusura della fabbrica, chiedono a tutti gli operai di rinunciare a sette minuti dell’intervallo: la loro pausa, quindi, non sarebbe più di quindici minuti, bensì di otto.
Ma Blanche, che è la portavoce del consiglio di fabbrica, si inizia ad interrogare su una serie di quesiti con i quali scandaglia, a poco a poco, l’essere umano nella sua totalità.
Blanche, da operaia non più giovane qual è, cerca così di insinuare nelle colleghe il dubbio che forse questa richiesta non è così innocente.
Il dio del Massacro di Yasmina Reza
Un’altra autrice contemporanea molto pungente ed ironica è Yasmine Reza, francese di padre iraniano e madre ungherese che, sin da piccola, ha avuto un rapporto molto forte con il teatro, sia come attrice, sia come autrice.
Una delle sue commedie più carine è “Il dio del Massacro”, che è stato conosciuto grazie al riadattamento cinematografico di Roman Polansky con il film “Carnage”.
Si tratta di un atto unico, in cui sono protagonisti due coppie di genitori della borghesia francese, che decidono di risolvere un litigio avvenuto tra i loro figli, parlandone un pomeriggio a casa di una delle due.
Le intenzioni, da entrambe le parti, sono tra le più nobili: l’educazione e la buona creanza la fanno da padroni, perché tutti e quattro i protagonisti sono convinti di essere persone adulte e civili.
Ma in verità quella che indossano è una maschera che, nel corso del tempo, si inizierà a sgretolare, facendo uscire la parte più istintiva ed animalesca dei personaggi in questione.
Tutti e quattro i protagonisti si ritroveranno, senza nemmeno averne la consapevolezza, di essere assoggettati alla legge del più forte, cioè del Dio del Massacro.
Conosci altri autori contemporanei degni di nota?
Come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, se è giusto conoscere le opere di chi scrive ed inventa storie nel nostro tempo, allora vi chiediamo anche se conoscete altri autori contemporanei degni di nota, di cui vi piacerebbe che vi parlassimo!
Noi ci siamo convinti che, per quanto spesso siano un pò incomprensibili, gli autori contemporanei rappresentano un nostro dovere morale: è giusto e doveroso conoscerli e anche studiarli!
In ogni caso ci faranno vedere la realtà da un punto di vista differente dal nostro, e questo, sicuramente, non è un male, anzi!
Ci vediamo alla prossima news: nel frattempo non mancate di seguirci sui nostri social Fb e Ig!