Come è difficile e a tratti paradossale il mestiere dell’attore
Fare l’attore non è un mestiere facile, anzi a tratti è spaventoso e, a volte, addirittura paradossale.
La prima difficoltà di questo mestiere, infatti, sta nell’uscire dalle proprie consuetudini.
Abbiamo usato quel termine nel titolo perché, paradossalmente, l’attore deve in parte dimenticare se stesso.
Tutto questo è necessario affinché l’essenza del personaggio che deve interpretare si manifesti al pubblico in tutta la sua purezza.
Ecco il paradosso
Per chi si approccia inizialmente allo studio della recitazione tutto ciò potrebbe apparire come un’incongruenza.
Di solito gli esseri umani sono perfetti così come sono: perché dovrebbero dimenticare improvvisamente se stessi?
Tuttavia, per interpretare un determinato personaggio, è utile farlo perché solo in questo modo avrà una propria autentica identità.
Ma allora chi è veramente un attore?
Un bravo attore è colui che riesce a farci credere che sta provando ogni cosa che prova il suo personaggio.
Quando un attore non è credibile, infatti, significa che non sta facendo bene il suo lavoro.
Un attore, inoltre, deve sorprendere: è la regola più oscura, ma di sicuro la più importante.
Il suo compito è conoscere tutte le possibili estensioni dei comportamenti umani.
Al pari di un mago deve essere in grado di tirarli fuori dal cilindro, altrimenti la sua recitazione diventa noiosa e ripetitiva.
Per questo si dice che gli attori indossano gli abiti di molti “tipi umani”: recitano ogni giorno delle parti, interpretano ogni volta un copione.
Persi dietro mille maschere e mille identità
Tutti questi “modelli” trasformano anche un non-attore in un personaggio, totalmente immerso nel qui ed ora.
Nella recitazione, invece, sia teatrale che cinematografica, esiste una vera e propria legge.
Non si può creare un personaggio sopra un altro personaggio: per questo diventa necessario spogliarsi di quei copioni della vita quotidiana a cui abbiamo accennato prima.
Il personaggio della recitazione, dunque, non esiste: è solo una mera illusione agli occhi del pubblico.
Essere attori è un pò come essere illusionisti
L’attore, insomma, crea illusioni diventando parte integrante di una vera e propria storia di finzione.
Egli simula un sentimento, di qualsiasi natura esso sia. E se è bravo, lo spettatore finisce pure per credergli!
Alla fine chi, almeno una volta nella vita, non ha riso, pianto, gioito insieme ad un personaggio di un determinato film o di una pièce teatrale!
Un mondo da imparare
Un attore, dunque, soprattutto se è alle prime armi, ha un mondo intero e variegato da imparare.
Quando si trova di fronte al regista deve sciogliere tutte le sue riserve, tutte le sue timidezze.
Per questo è consigliabile investire in una preparazione che, sin dall’inizio, sia didattica e professionale a 360°.
Ad alcune persone può sembrare un gioco: in realtà questo mestiere è molto duro e soprattutto serio.
Si fa presto ad essere sognatori e a voler dominare il mondo. Ma poi a cadere ci si mette un attimo.
L’attore invece deve mantenere in primis l’umiltà, continuando sempre il proprio lavoro di ricerca, di stile e soprattutto di studio.
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